Dopo diverse stagioni non esaltanti i tifosi dell'Arsenal possono far festa: Arséne Wenger dal prossimo luglio non sarà più l'allenatore dei Gunners.
Ad annunciarlo è stato nei giorni scorsi proprio il francese che ha quindi deciso di interrompere la sua esperienza sulla panchina londinese dopo ben 22 stagioni. Una sorta di record, anche se la storia del calcio inglese è piena di manager longevi, per uno degli allenatori meno apprezzati del panorama calcistico mondiale, tanto da portare i tifosi dell'Arsenal negli ultimi tempi a coniare l'hastag #Wengerout.Ora la dirigenza dei Gunners però deve correre ai ripari per trovare un nuovo tecnico.
Sfogliando la rosa dei pretendenti però non si può non notare come la maggior parte dei candidati provenga dall'Italia. Il primo di tutti, e forse anche il più apprezzato, è Carlo Ancelotti. L'ex tecnico, tra le altre, di Milan, Real Madrid e Chelsea è ai box dalla fine di settembre quando venne esonerato dal Bayern Monaco.
Nei mesi scorsi si erano ipotizzate due strade per Ancelotti: la prima portava nuovamente al Milan, in sostituzione di Ringhio Gattuso prima della meritata riconferma di quest'ultimo, poi per la nazionale italiana, posto da ct che però con ogni probabilità verra assunto da Roberto Mancini in uscita dallo Zenit di San Pietroburgo. Ancelotti è il candidato numero uno, quello con più appeal e che conosce meglio il calcio inglese. Con l'allenatore di Reggiolo, l'Arsenal si schiererebbe con il classico albero di natale, un modulo congeniale visti i tanti fantasisti in rosa che sarebbero quindi liberi di esprimersi. Altri due candidati alla poltrona sono Massimiliano Allegri e Maurizio Sarri. Il primo era già stato accostato ai Gunners, mentre il secondo non è ancora sicuro di rimanere al Napoli.
Per Allegri sarebbe quel salto nel calcio fuori dai confini italiani che tanto attendeva. All'Arsenal, al netto del mercato estivo, il pluricampione d'Italia potrebbe rispolverare sistemi di gioco a lui congeniali come il 4-2-3-1 che ha dovuto abbandonare nelle ultime uscite con la Juventus. Ma l'attuale rosa dell'Arsenal, con diversi giocatori polivalenti, come per esempio Hector Bellerin, Mesut Ozil e Pierre-Emerick Aubameyang, permetterebbe al tecnico livornese di utilizzare diversi sistemi di gioco, un jolly che Allegri nei suoi anni al Milan e alla Juventus ha giocato spesso per risolvere situazioni complicate.
Sarri invece lascerà Napoli per un progetto vincente. Difficile che l'Arsenal sia da vertice già nel 2018-2019, soprattutto per il gran numero di avversarie di qualità, ma l'ex Empoli ha dimostrato di poter far crescere la sua squadra anno dopo anno come fatto proprio in toscana e a Napoli. Dal punto di vista tattico, le basi per un 4-3-3 ci sono, così come giocatori d'alta caratura tecnica e, a centrocampo, con polmoni e spirito di sacrifico che tanto piacciono a Sarri. In attacco le soluzioni sono varie e consentono di avere un alto grado di imprevedibilità. Un Mancini all'Arsenal è praticamente impossibile. L'ex Inter vuole una squadra pronta subito alla vittoria, non con giocatori da far crescere (e la nazionale diventa quindi per lui la scelta migliore perché si troverebbe un gruppo non al top ma comunque con giocatori già formati in gran parte) e con un tasso qualitativo inferiore sicuramente a tre, ma anche quattro, squadre della Premier.
Possiamo dimenticare Claudio Ranieri?
Autore dell'impresa con il Leicester, l'allenatore romano potrebbe lasciare il Nantes per una nuova esperienza in Premier dove, ovviamente, è ricordato con un sorriso per quanto fatto nella stagione 2015-2016. Un'ipotesi però campata per aria e per ora priva di fondamenta ma che in estate, perché no, potrebbe concretizzarsi. La lotta per la panchina dell'Arsenal è pronta a partire, ma gli indizi dicono che il cielo sopra l'Emirates Stadium sarà verde, bianco e rosso.