Non c’è cosa più difficile che sradicare delle certezze dalla testa di alcune persone: la fissazione è una vera e propria malattia che distoglie lo sguardo di una persona dalla realtà effettiva, arrivando addirittura a distorcerla a proprio favore.

Succede così che, nella settimana in cui sono giunte le smentite di Paparesta su uno dei più squallidi tormentoni degli ultimi anni: quello legato alla sua presunta reclusione in uno spogliatoio ad opera di Moggi, vero cavalo di battaglia che ha dato il via ad una delle più sporche e sommarie (in piano stile italiano) retate giudiziarie degli ultimi anni, calciopoli, si sollevino nuovamente critiche verso la Juventus, accusata come sempre dai suoi ciechi detrattori di ricevere favoritismi arbitrali.

Nemmeno la VAR, strumento accolto dai più come una manna dal cielo che avrebbe finalmente messo fine alle polemiche circa la scelte arbitrali, ha tolto i “movioloni” post partita, con tanti addetti ai lavori e non pronti a contorcersi in minuziose analisi a giudicare l’operato della terna arbitrale e della “giuria” al VAR. Se poi alcune presunte “sviste” giochino poi a favore della Juventus, allora apriti cielo: tra mercoledì e ieri sera sono infatti ritornati in auge gli anti Juventini, categoria trasversale a tutte le tifoserie secondo cui la Juventus gode di favoritismi arbitrali e ora anche dall’occhio scientifico della VAR; gli errori nel mondo del calcio c’erano, ci sono e ci saranno e nessun dispositivo scientifico potrà mai, finché ci saranno uomini a giudicare le partite, interporsi alla constatazione empirica e del momento di una data realtà. E’ evidente a tutti che il VAR così com’è rischia di diventare un gran casino e che di conseguenza andrà gradualmente rivisto e chiarificato entro quali limiti si possa ricorrere ad esso; ciò che però mi piace mettere in risalto è che, non appena la VAR, gioca “a favore” della Juventus, ecco che subito ricompaiono termini come “sudditanza”, come “rubentus” e nuovi “idoli del popolo” come il presidente del Cagliari che parla di “campionato falsato”. A onor del vero quello di Giulini era un discorso più su larga scala e che non coinvolgeva solo la Juventus e la partita del Cagliari di ieri sera ma poco importa, in poco tempo i fissati anti juventini hanno subito trovato un nuovo “totem” da onorare.

Tutto ciò per dire un qualcosa a cui credo fermamente e cioè che la tecnologia potrà anche progredire, e con essa regredire il margine di errore, ma una cosa non cambierà mai: il sospetto dei fissati che vi sia sempre un qualche disegno atto a favorire la Juventus. Persino dovessero definitivamente sostituire l’occhio umano con dei robot ad arbitrare le partite, sono arci sicuro che la macchina del fango anti Juventina si metterebbe in moto per ricercare presunti favoritismi, arrivando chissà a trovare un qualche ingegnere che, prima di progettare questi robot, ha lavorato in FCA qualche anno prima; lo so, sono stato forse troppo sarcastico ma non so nemmeno quanto a dire il vero perché quando la fissazione diventa malattia si può credere e fare di tutto. E uno degli sport preferiti dell’anti juventino è la calunnia a prescindere da tutto e contro ogni evidenza scientifica e materiale.