Sono ormai sei e più anni che il tifo di sponda milanista, con un ritorno ciclico ineluttabile, deve subire umiliazioni.
Dall'ultimo, sciagurato quinquennio dell'era Berlusconi, che ci ha ridotto a barzelletta del mondo calcistico attraverso senili ed allucinatorie dichiarazioni di superpotenza, arrivi di tecnici o campioni avveratesi solo in una mente che aveva da tempo dato segni di fragilita', fino alla gestione Li, partita con grandi speranze, un mercato faraonico, solo nell'esborso di milioni, ma tecnicamente, e forse economicamente, naufragata in un oceano di melma dopo pochi mesi.

Probabilmente si tratta una nemesi per una squadra che ha vinto tutto per 25 anni, dominando il mondo, distinguendosi per chiarezza d'intenti e per aver acquistato i migliori campioni di tutti i tempi. Ma noi tifosi non meritiamo tanta approssimazione e tanta amarezza.

Quella di ieri col Benevento non e' altro che la malattia che, dopo una pausa di due mesi e mezzo che ci aveva dato speranze, ritorna cinica e bara, con tutta la sua irruenza, a ricordarci la stessa cosa da anni: questa squadra non sta in piedi!
Non sta in piedi non solo fisicamente, per lo scarso atletismo medio dei giocatori ed una preparazione montelliana da dilettanti, ma anche tecnicamente. E' un progetto messo in piedi sì con buona volonta', ma senza basi. Un progetto tecnico affidato a Mirabelli che e' un discreto scout, ma non  puo' essere il plenipotenziario tecnico di una societa' gloriosa.

Ruiu, che mi sta sulle scatole, ha sempre affermato che piuttosto che questo scempio era il caso di spendere 230 milioni per 4 campioni, ed aveva visto lungo (cosa che gli capita di rado). Tecnicamente a giugno non possiamo permetterci di partire da questa squadra come base, esclusi ben pochi, da Romagnoli, a Bonucci, al sicuramente in partenza Donnarumma. Troppo poco per risalire. Siamo concretamente a rischio, non solo della settima, ottava posizione in serie A, ma del crollo di un progetto perche' le fondamenta sono troppo deboli.

Allo stato attuale abbiamo una squadra che non sa correre perche' non ne ha le caratteristiche ed e' stata preparata da cani (Mirabelli era a pescare?), siamo completamente senza attacco, con 1 centrocampista veramente valido (Biglia) che pero' e' sul viale del tramonto, e senza panchina.
Le premesse, francamente difficili da smentire, imporrebbero un mercato da minimo 300 milioni che non esistono e che, grazie alle gestioni Galliani, l'Uefa ci impedirebbe comunque di spendere. Ci sono squadre che hanno Tare che si fa veramente un mazzo cosi' e va a scovare Savic per qualche spicciolo, noi Mirabelli che paga 42 milioni per Andre Silva.

Spero tanto di sbagliarmi, spero a vuoto da un decennio, ma la prossima stagione saro' qua a scrivere considerazioni fotocopia della presente. Con queste basi ed i non nomi che girano per il mercato non andremo mai da nessuna parte e San Siro, prima o poi, vedra' piovere pomodori dagli spalti.