Che si vinca o che si perda, Allegri a fine stagione saluterà i bianconeri. Di strada insieme ne è stata fatta tanta, gli stimoli iniziano a mancare e molto difficilmente si riuscirà a fare meglio dell'anno passato. Infatti per migliorarsi Max avrebbe dovuto, tanto per iniziare, alzare la Supercoppa regalata alla Lazio, perché solo un anno fa la regalava ad un Milan modesto.
Spesso è capitato, soprattutto ad inizio stagione, di sottovalutare un po' gli impegni, forse un po' per colpa della preparazione, forse perché la testa è ancora altrove, di fatto ad inizio anno i tifosi juventini devono sopportare sfottò da parte di tutta Italia.

Quest'anno, vista già la magra figura con la Lazio, non può sbagliare l'approccio con il Cagliari. E' impensabile che ogni anno, una squadra vincente, perda la sua identità, la sua impronta.
Nella storia grandi squadre come il Barcellona, hanno fatto della propria identità il punto di forza, che veniva fuori proprio nei momenti di difficoltà, nelle partite che contano, nelle finali di Champions. Questa Juve ogni anno deve reinventarsi, ogni anno va via un pezzo importante, un anno Vidal e Pirlo, un anno Pogba, ora Bonucci e Dani Alves. Per vincere bisogna migliorarsi, aggiungere quel che manca ad una squadra forte, invece la Juve ogni anno si ricostruisce. Il problema è che non tutte le ciambelle escono con il buco.
Se l'anno passato si è dovuto adattare, e per fortuna, Mandzukic esterno, giustamente Marotta ha acquistato Douglas Costa e Bernardeschi, ma vendendo Dani Alves e Bonucci ci troviamo una squadra incompleta.

Molto probabilmente il centrale difensivo arriverà l'anno prossimo, il terzino non si sa. Cosa certa è che la Juve ha difficoltà a trattenere i suoi campioncini, attratti, ad esclusione di Bonucci, dai campionati esteri e da club come Barcellona, Bayern e Real Madrid.
Prepariamoci dunque per l'anno che verrà, Allegri non ci sarà e speriamo che la casacca numero 10 non resti ancora una volta senza nome.