Prandelli si è dimesso. Giusto così: dopo un europeo al di sopra delle aspettative (almeno fino alla finale), al mondiale il buon Cesare è andato in totale confusione. Si è capita poco la lista dei convocati (in base a quale criterio tecnico-tattico?), le formazioni ancora meno, ma le sostituzioni erano francamente incomprensibili: al momento dell'ingresso in campo di Parolo, nelle case dei telespettatori si sono verificate scene di panico. L'italiano medio ha freneticamente premuto il tasto "sottotitoli" del telecomando, per farsi spiegare in quale lingua sarebbe stata mossa saggia consegnare completamente il campo agli avversari... Ma tant'è, è passata l'Uruguay (i cui giocatori evidentemente sono stati più..."incisivi"...) ed agli Italiani è rimasto un unico dilemma: chi dopo Cesare? i primi nomi in uscita, secondo la stampa nazionale, sono Allegri e Mancini, seguiti, sembra, da Spalletti, Zaccheroni e Guidolin. Comprensibile la scelta di Zac -già scudettato e commissario tecnico, anche se reduce da un pessimo mondiale-, così come quella del Mancio -campione in Italia ed Inghilterra, vincitore di coppe-, sfugge completamente quella di Allegri. Ok, per i detrattori Mancini in Italia ha vinto solo con Ibrahimovic, ma secondo lo stesso ragionamento Allegri è stato l'unico allenatore italiano a NON vincere uno scudetto (il secondo) con lo svedese in squadra! A dire il vero, a prescindere dalla personalità e dal talento del tecnico toscano, non si può non rilevare che il buon Max ha al suo attivo una sola stagione buona col Milan, culminata col titolo, prima di una lenta, quanto inesorabile discesa che lo ha portato ad un esonero che per poco i tifosi rossoneri non hanno salutato con caroselli di automobili. Il suo disegno tattico è sfuggito ai più: forse è per questo che qualche giornalista lo propone, per continuare sulle orme dell'enigmatico Prandelli brasiliano... Il suo unico schema vincente, finora, è stato: "allarghiamo a dismisura gli attaccanti esterni sulle fasce, diamo più spazio possibile ad Ibrahimovic e che Iddio ce la mandi buona". Infatti, via lo svedese, è scomparso qualsiasi scampolo di manovra. Come non ricordare, poi, il suo fiuto sul mercato, con Pirlo dato per finito e la juve a ringraziare gratis: è davero a lui che si vuole affidare la scelta dei migliori giocatori italiani? Se proprio si vuole scegliere uno senza curriculum, allora meglio Spalletti o Guidolin, almeno abituati a far correre a perdifiato giocatori dalle non sempre eccelse qualità tecniche, sfruttando appieno, anche da fermo, il talento di pochi. E' provinciale, certo. Ma siamo sicuri che l'attuale vivaio italiano si possa permettere di meglio?