Juve semplicemente più forte del Palermo che resiste bene, salvo poi sciogliersi con l'autogol di Goldaniga e chiudersi sugli scudi nel finale salvandosi dal 2 a 0 grazie ad un Posavec in giornata e ad un Mandzukic troppo poco cattivo. Che la mia non risulti una critica sin troppo facile, quella di oggi, ad Allegri che mi sono sempre permesso di qualificare come un ottimo gestore di uomini ma mai come un grande creatore di gioco. Alla Juve aveva portato la novità trequartista con Hernanes, salvo poi accantonarla per via dell'esigenza di una società forte come quella bianconera di vincere che gli ha fatto cambiare idea in tempi brevi. Insomma un Allegri che ha dei problemi con gli "inizi". Già, perchè anche l'anno scorso l'inizio era stato traumatico, salvo poi crescere e dominare ogni squadra diventando la Juve-tritacarne che tutti conosciamo. Allegri ieri ha deciso di mandare in campo una squadra con due attaccanti simili per caratteristiche, mandando in panchina l'uomo che funge da collante tra i reparti: Paulo Dybala. Giusto dare un turno di riposo a Dybala, perchè è impensabile che possa giocare - ed essere decisivo- sempre, ma sbagliato il sostituto, Mandzukic, che a mio modo di vedere ha scollato il centrocampo dall'attacco, mandando nel panico Pjanic che si è ritrovato sempre più solo senza riuscire a creare il gioco ed avviare l'azione. L'impressione è quella che Allegri voglia dimostrare a tutti di avere in pugno lo spogliatoio, anche a scapito dei risultati. Solo così si possono spiegare l'esclusione di Pjanic col Siviglia, quella di Higuain con l'Inter e quella di Pjaca col Palermo. Certo è che la Juve resta prima in campionato, ne ha persa solo una, resta insomma la favorita per questo scudetto, anche perchè Allegri può permettersi di sbagliare le scelte e portare comunque a casa le partite, anche per via della pochezza delle rose avversarie e dell'atteggiamento - talvolta- arrendevole con cui le squadre affrontano questa Juve. Attenzione! Il mio NON è un avvallamento della "teoria dello scansamento", sarebbe offensivo nei confronti di tanti professionisti che scendono in campo, però è chiaro che questa Juve, difficile da battere, porta a concentrarsi più sulla prossima partita che su quella con i bianconeri, il Cagliari dopo aver subito il primo gol si è sciolto, il Palermo ha lottato, ma ha tenuto fuori per 60 minuti circa i suoi uomini migliori,perchè fondamentalmente perdere con la Juve può starci. Altro è il discorso Champions. Non provate a dire ad Allegri che è un'ossessione, ma in realtà è così. Il pareggio contro il Siviglia ha trasformato subito il match con la Dinamo un "dentro o fuori" che non fa bene alla psicologia bianconera, nè tantomeno ad Allegri che a Palermo ha sbagliato. Il problema di questa Juve, dal mio punto di vista, è quello di aver fatto diventare la sconfitta in finale con il Barcellona un'occasione per far diventare la Champions un obiettivo, di non accontentarsi più dello scudetto. Opinione pubblica e tifosi hanno fatto il resto, normale che si creda ad una Juve in lotta per vincerla dopo una campagna acquisti scoppiettante. In realtà la Champions si può vincere con la continuità, anche con il fatturato. L'incoscienza della Juve del 2015 la ha portata in finale, dandole una consapevolezza che la ha caricata di pressione, importante sarà prendere delle batoste che aiuteranno a crescere in mentalità. Infine un appello ad Allegri, affinchè cominci a dare la sua impronta a questa squadra, mettendo da parte il 3-5-2 e passando finalmente alla difesa a 4 che è storicamente un modulo che consente di vincere in Europa. Via le paure e dentro la consapevolezza di essere una squadra forte, ma non ancora capace di vincere la Champions, questo paradossalmente aiuterà i bianconeri a giocare meglio ed a vincere ancora.