In vista della prossima stagione Suning ha le idee chiare, vuole spezzare il dominio juventino che nel calcio italiano dura da ben sei stagioni. Ecco perché, ad inizio Marzo, quando cominciano a scaldarsi le grandi operazioni estive gli obiettivi di mercato della Juventus coincidono con quelli dell’Inter, sia alla voce centrocampisti: Verratti, Tolisso e Fofana (secondo me il fresco infortunio rimediato da quest’ultimo proprio contro i bianconeri non raffredderà l’interesse dei due club considerando età e prospettive del ragazzo) che alla voce esterni offensivi: Berardi, Bernardeschi e Sanchez. Proprio sull’attaccante cileno, che ha il contratto in scadenza nel 2018 e vuole lasciare l’Arsenal da un lato perché stanco di non vincere dall’altro perché il rapporto con i compagni e l’allenatore Arsène Wenger si è spezzato va fatta una considerazione. Indubbiamente, può coprire tutti i ruoli del 4-2-3-1 sistema di gioco adottato da entrambe le squadre ma se da trequartista e falso nove risponde alle esigenze contingenti della squadra come esterno – essendo questo il suo ruolo naturale – offre il meglio di se; tuttavia, la sua interpretazione del ruolo non gli permette di essere titolare in un top club perché non si sposa con le esigenze di quest’ultimo. Per D.N.A. Juventus e Inter sono obbligate a giocare da protagoniste, a fare sempre la partita, ad imporre il loro calcio sia in casa che in trasferta mentre, al contrario, i dribbling e la velocità di Alexis Sanchez per spiccare hanno bisogno di un calcio basato su palloni radenti in profondità e ampi spazi da aggredire attraverso contropiedi fulminei. Ecco perché, qualora il giocatore decidesse di tornare in Italia per vestire la maglia di una delle due squadre dovrebbe accettare di essere solamente un’alternativa preziosa ai titolari, il classico giocatore spacca partite pronto ad entrare in campo a gara in corso per affrontare match bloccati e provare ad aprire difese chiuse oppure sfruttare al massimo eventuali errori dell’avversario dovuti alla stanchezza.