Il pari maturato sabato sera a Ferrara contro la SPAL, a mio avviso, non è assolutamente motivo di preoccupazione o di allarmismo.
La Juventus veniva da un ciclo di fuoco di partite, tra Champions Coppa Italia e campionato; partite in cui sono stati collezionati dodici successi consecutivi in campionato con porta inviolata, che lo è rimasta anche nella partita di sabato.
Un piccolo stop poteva starci, anche perché era praticamente impossibile continuare a vincere fino alla fine del campionato; a maggior ragione se di fronte abbiamo trovato un avversario in un momento felice come la SPAL che, attraverso una fase difensiva impeccabile, ha chiuso ogni spazio possibile.
Una partita che poteva essere sbloccata solo con un episodio che non è arrivato, una partita in cui molti calciatori sono apparsi in una condizione non ottimale; ragion per cui mi chiedo come mai, ad esempio a centrocampo, non si sia dato più spazio a calciatori come Marchisio e Bentancur utilizzati da Allegri con il contagocce e sicuramente in una condizione atletica migliore.
Insomma, la sosta arriva al momento giusto e sarà occasione per i non convocati in nazionale di ritrovare un po’ di forma fisica e per i nazionali di cambiare un attimo aria che non fa mai male, sempre nella speranza che non vi siano infortuni.

Una nota sicuramente stonata della partita di sabato è stata senza dubbio, a mio avviso, la prestazione di Alex Sandro: il calciatore brasiliano sta attraversando la peggior stagione da quando è in Italia (o forse addirittura da quando è in Europa), con prestazioni quasi sempre opache e non agevolate dal modo indolente con cui spesso scende in campo. Messo poi, per necessità, nell’insolita posizione di esterno alto di sinistra ha mostrato tutti i limiti che ha in quel ruolo, a dimostrazione che l’idea di Allegri di metterlo in quella posizione è una mera scelta di emergenza e non una “soluzione” percorribile a prescindere dalle contingenze, come invece ha spesso lasciato intendere l’allenatore. Alex Sandro è un esterno basso ed esterno basso rimane: egli infatti non ha ne’ lo spunto offensivo, ne’ tanto meno la velocità di un esterno alto; ha la progressione tipica del terzino e un’ottima tecnica ma non è in grado di saltare l’uomo e neppure di creare particolari grattacapi alla difese avversarie.

In attacco, al momento, gli uomini sono contati e non hanno possibilità di essere sostituiti; ragion per cui il recupero degli infortunati Cuadrado e Bernardeschi diventa fondamentale: senza il loro recupero il prima possibile, si corre il rischio grosso di logorare gli attaccanti che oggi sono praticamente costretti a giocare tutte le partite.