Il meglio deve ancora venire, il peggio è sempre puntuale. Difficile descrivere meglio il momento del Chelsea, reduce da 4 sconfitte nelle ultime 5 partite tra campionato e Champions League. Champions che, l'anno prossimo, i ragazzi di Conte rischiano di vedere in Tv, visti gli otto punti di differenza che li separano dal quarto posto. Quarto posto nel quale si conferma il Tottenham di Pochettino, capace di espugnare Stamford Bridge dopo un digiuno lungo 28 anni, record di astinenza per un club inglese su uno specifico campo.

E pensare che i Blues, nella prima mezz'ora, erano sembrati più in palla, soprattutto sulla destra, dove Moses compensa una fase difensiva non propriamente ineccepibile con una spinta costante, che mette in difficoltà Davies.
La prima occasione per i padroni di casa arriva al 18', quando Willian, complice anche una leggera deviazione di un difensore, impegna Lloris con il mancino. Dopo un gol giustamente annullato a Marcos Alonso per fuorigioco il Chelsea passa.

E' il 30' quando Moses pennella verso il cuore dell'area un pallone sul quale Lloris esce male, mandando a vuoto Sanchez ma non Morata, che di testa porta in vantaggio i suoi. Il Tottenham non si scompone, continua a cucire gioco e mette in mostra almeno un paio di buoni motivi per i quali è lecito sognare l'impresa dopo quasi 30 anni. La qualità sulla quale gli Spurs possono contare davanti, infatti, è roba rara dalle parti di "White Hart Lane" (oggi Wembley) ed è proprio sulla solida base costituita dal talento di Eriksen ed Alli (coadiuvati alla grande da Son e Lamela) che gli ospiti costruiscono la rimonta. Il punto del pareggio porta la firma del talento danese, che, allo scadere della prima frazione, si inventa una traiettoria dai 30 metri che beffa il colpevole Caballero, pizzica la traversa e si infila in rete.

Il Chelsea non sembra risentire più di tanto del pareggio subito, e ritorna in campo con le marce alte.
Le occasioni, però, sono tutte del Tottenham e dopo un grande intervento di Caballero che si riscatta negando il gol del vantaggio a Son, al 62' arriva il sorpasso. Il lancio di Dier è perfetto, Alli scappa tra Christensen ed Azpilicueta, aggancia la sfera e con il destro fa 1-2. I Blues iniziano ad imbarcare acqua, mentre gli Spurs giocano una gara attenta e grintosa, degna delle migliori squadre "Contiane". L' 1-3 è solo questione di minuti. Ne passano solo 4 prima che Alli sfrutti una indecisione clamorosa di Christensen in piena area di rigore per appoggiare in rete il più facile dei gol. I padroni di casa sono al tappeto, accecati dalla brillantezza di un Tottenham extra lusso, che amministra e conduce in porto la gara senza particolari patemi.

Gli ospiti volano cosi a +8 sullo stesso Chelsea ed accorciano sul Liverpool, che ora ha due punti di vantaggio ma una partita in più. Conte, invece, dopo essere stato eliminato dalla Champions e dopo aver praticamente detto addio alla qualificazione per il prossimo anno, ha ancora la possibilità di salvare (almeno parzialmente) una stagione disastrosa grazie alla FA Cup, dove i Blues saranno impegnati contro il Southampton, in una semifinale che, se non vale un'annata, vale almeno un po' di orgoglio.