Dopo aver ceduto Schick alla Juventus, la squadra genovese pare indirizzata a fare lo stesso con Luis Muriel. Il colombiano, eterna promessa mai sbocciata fino in fondo, in ogni sessione di mercato viene avvicinato a qualche top club, salvo poi restare sempre in squadre medio-piccole.

Muriel fa dello scatto bruciante la sua arma vincente. Dotato anche di una buona velocità di base, riesce spesso a superare in dribbling il suo avversario diretto grazie ai suoi ottimi fondamentali. Freddo sotto porta, crea spesso superiorità numerica e riesce ad aprire le difese avversarie. Ai tempi d'oro veniva paragonato a Ronaldo (il Fenomeno) per i suoi dribbling ubriacanti e la facilità nel saltare l'uomo facendosi rimanere la palla attaccata al piede.
I suoi enormi limiti sono prima di natura fisica e poi caratteriale. La sua tendenza a prendere peso non lo aiutava ogni qual volta si presentava in ritiro a partire alla pari coi compagni. I suoi scatti isterici verso compagni e allenatore invece, lo hanno reso molto simile a Cassano.

Un diamante grezzo, che alla sua età già doveva brillare da tempo. Questo è Muriel.
Tanto decisivo in alcune partite, quanto zavorra in altre. Non è mai stato un bomber di razza, ma di classe ne ha sempre avuta da vendere. Purtroppo la volontà non è mai andata di paripasso col talento, anche se negli ultimi due anni è migliorato sotto il punto di vista dell'impegno e caratteriale.

Oggi, forse, l'occasione più importante della sua carriera con il probabile approdo al Siviglia, squadra ambiziosa e giovane, in un calcio (quello spagnolo) dove le sue doti saranno sicuramente esaltate.

Adiòs Luis, 50% Ronaldo 50% Cassano...

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