VAR: ieri si è registrato il primo episodio, a mia memoria, in cui il VAR non è intervenuto per un rigore o un gol regolare o irregolare, ma è intervenuto su un presunto fallo a centrocampo; è vero che l’azione ha portato al gol di Mandzukic, ma non era mai accaduto che il VAR intervenisse per un episodio non strettamente legato all’area di rigore, alla partenza in fuorigioco del marcatore o ad un evento affine.
Insomma, per dirla alla Allegri, in questo caso si il VAR ha richiamato l’attenzione dell’arbitro per un episodio soggettivo, un fallo di gioco come ce ne sono a decine durante una partita, e che arrivano ben prima rispetto allo scambio decisivo in zona gol.

Personalmente mi chiedo: e se Mandzukic non avesse segnato, l’arbitro e il VAR sarebbero tornati sui loro passi? Quante “sliding doors” come questa si palesano nell’arco di una partita? Qualcuno potrebbe dire che giustizia è fatta, e forse lo è, ma allora che giustizia sia per tutti i 90 minuti, anche banalmente per ripetere il rigore visto che al momento della battuta c’erano 4 atalantini in area pronti ad azzannare il pallone a fronte di nessun bianconero. Non è possibile, lo so, è una provocazione.

Sono favorevole al VAR, sia chiaro, ma anche il VAR deve avere delle regole precise, altrimenti un supporto tecnologico utilizzato per evitare errori grossolani su episodi chiave diventa rapidamente strumento arbitrario e fonte di polemiche. Non mi soffermo sul rigore di Petagna, secondo me non era da dare, ma ci sono arbitri bravi e altri meno, e D’amato non è fra i migliori.

NAPOLI: la squadra di Sarri è meritatamente in testa alla classifica; a prescindere dal bel gioco, che sfortunatamente per loro non sempre è presente, impressiona la consapevolezza e la confidenza con la quale i partenopei giocano la partita; sembra che giochino rilassati, divertiti, sicuri di quello che fanno, seguono il loro spartito come navigati e talentuosi musicisti. Unico dubbio, escludendo un paio di cambi a centrocampo, giocano sempre gli stessi, con tutti i pro e i contro del caso.

LE ALTRE: la Juventus regala due punti all’Atalanta, o meglio, regala due punti alle antagoniste. Il filotto di 7 vittorie consecutive era alla portata, ma la più forte rosa del campionato italiano ha ancora qualche limite, il terzino destro su tutti (Barzagli fa sempre più fatica e in ogni caso non incide) ma ancor di più la cristalleria del centrocampo. Ieri Dybala era oggettivamente stanco, faceva fatica a correre, ma come fai a sostituirlo con un centrocampista di sostanza e dai piedi buoni passando ad un 4-3-3 se sono tutti in tribuna o comodamente seduti sul divano di casa? Non è meglio tenere in rosa dei bravi ventenni piuttosto che dei datati Swarovski? Le scelte dell'allenatore sono una conseguenza naturale di quello che hai a disposizione. Sul 2-2 , quando l'Atalanta ha iniziato a giocare con il 5-4-1 solo un episodio poteva riportare i 3 punti a Torino, ma sul 2-2 la Juve non doveva arrivarci.

Credo che in questo momento al tifoso juventino non dia fastidio il fatto di essere due punti sotto il Napoli, ma molto di più il fatto di avere gli stessi punti dell’Inter,  inguardabile, a tratti imbarazzante sia nei singoli che come squadra. E pensare che c’è qualcuno che critica Higuain, quando Icardi a Benevento ha dato vita all'ennesima prova disastro. Ed è l’uomo di punta. Vedremo.

Chiudo con il Milan, l’entusiasmo agostano è già un lontano ricordo, la Babilonia di giocatori arrivati nell’ultima sessione di mercato non incide (e sono gentile), mentre una Roma non brillante ma solida, gioca 90 minuti e porta casa la partita avendo a disposizione giocatori veri e forti,  Nainggolan, Dzeko, Kolarov, Florenzi, giusto per citarne qualcuno. Continuo a dire che nelle squadre di vertice i titolari del Milan farebbero panca, tranne Bonucci ovviamente. E occhio alla Lazio, al rientro dalle nazionali il banco di prova Allianz Stadium dirà molto di più.

Tutto il resto è noia.