Chiudo gli occhi, le finestre sono aperte, il caldo invade la mia stanza, la maglia della Juve proprio lì, in quella sedia "sola", un po' malandata, "triste"...

Purtroppo oggi non siamo al 3/06/2017, a quella maledetta notte di Cardiff, apro gli occhi e vedo un Buffon sconsolato sotto la pioggia battente di Torino; la vita spesso ci riserva l'impossibile, ma con lo 0 a 3 delle merengues di ieri sera le probabilità che la Juventus approdi in semifinale di Champions League sono minime.

Sin dall'età degli antichi i più grandi condottieri riconoscevano la forza, il vigore ed il coraggio dei propri nemici e la Juventus non può che fare la stessa cosa: il Real Madrid di Ronaldo, Kroos e del sottovalutato Keylor Navas ha superato i bianconeri in ogni fase di gioco, dalla difesa al reparto avanzato. 

Tuttavia, da tifoso juventino frustrato e deluso quale sono, vorrei sottolineare alcune riflessioni.

- La formazione: Allegri ci ha spesso stupito con le sue scelte, ma questa sera, prima ancora che l'arbitro desse avvio alla partita, nutrivo grandi dubbi. Presentarsi con Barzagli e Betancur non si è rivelata una mossa vincente: sia chiaro, la colpa non è solo ed esclusivamente loro, ma Rugani e Matuidi, anche se acciaccato, si potevano rischiare. (Sia chiaro, non sono un coach e nemmeno voglio esserlo).

- Dybala: quanti dolori dalla "Joya" soltanto italiana. L'espulsione al sessantaseiesimo minuto rappresenta l'apice della tragicità di una serata vissuta in modo distratto e nervoso, le cose più facili si sono trasformate in ostacoli insormontabili e questo ha sottolineato per l'ennesima volta le difficoltà del giovane argentino nel prendere per mano una squadra intera. Se Dybala vuole salire nell'olimpo del calcio mondiale deve darsi ben presto una svegliata, i gol in Italia non possono bastare. Ronaldo e Messi queste serate difficilmente le sbagliano... 

- Buffon e Chiellini: l'emblema del ricambio necessario. Gigi e Giorgione hanno donato infinite gioie al popolo bianconero, ma dopo questa disfatta pare ormai inevitabile una vera rivoluzione estiva: Szczesny ha dimostrato di meritarsi la porta bianconera, Rugani e Caldara possono rappresentare il futuro della Nazionale italiana, però manca ancora il fantomatico top player. Higuain per questioni anagrafiche non può esserlo, Dybala sta dimostrando di non riuscire ad esserlo, Buffon è e sarà leggenda ormai.

Dal 2006 la Juventus ne ha fatta di strada: gli scudetti, lo stadio e gli investimenti hanno segnato una voragine con il resto delle squadre italiane, ma per competere a livello internazionale serve osare di più sia sul piano della tattica sia su quello economico. Adesso testa basta e pedalare con umiltà e spirito di sacrificio. 
Al di là dei rimpianti, ho molto apprezzato la meritatissima standing ovation dello Stadium a Cristiano Ronaldo: giocatore straordinario, atleta esemplare; non esistono abbastanza aggettivi per descriverlo. 

I giovani, e i loro genitori che pensano di avere in casa dei campioni già affermati, imparino da lui perché dietro i gol, le macchine lussuose, le donne e i viaggi sfavillanti ci sono ore ed ore di sudore e duro lavoro.

COMPLIMENTI CRISTIANO RONALDO, COMPLIMENTI ZIDANE, COMPLIMENTI REAL MADRID!