CROTONE 0 - 1 BOLOGNA (Dzemaili) CROTONE 5: tra le fila calabresi prevale la confusione. Nonostante gli "squali" risultino vogliosi di fare la partita, presentano, allo stesso tempo, delle grandi lacune sul piano della costruzione di gioco e dell'avvio di manovra. Peraltro, in attacco delude notevolmente la coppia Trotta-Falcinelli: entrambi si divorano due gol già fatti. La squadra di Nicola nel finale è costretta ad aggrapparsi ai guantoni di Cordaz, che abbassa più volte la saracinesca ma non può nulla in occasione del gran tiro da fuori di Dzemaili. BOLOGNA 6: il minimo indispensabile, come al solito. Questa squadra, che l'anno scorso aveva messo in luce grandi potenzialità, non sta ripercorrendo le orme della stagione passata. Anche in questo caso, la vittoria contro il Crotone arriva ma la prestazione generale risulta tutt'altro che convincente. La salvezza è oramai praticamente archiviata e la seconda parte di stagione per i rossoblù si profila in discesa. Ma resta un briciolo di amarezza, perché questa squadra può (e deve) fare molto di più. Basta crederci, come è stato fatto l'anno scorso. Dov'è finito il Bologna capace di interrompere la striscia positiva della Juve? INTER 3 - 1 CHIEVO (Pellissier, Icardi, Perisic, Éder) INTER 7,5: contro la squadra di Maran, i nerazzurri sono protagonisti di una delle migliori prestazioni stagionali. Nel primo tempo, nonostante il risultato non sorrida alla Beneamata, si vedono tutte le potenzialità di questa squadra: velocità, dinamicità, imprevedibilità e lucidità sotto porta. Gli uomini di Pioli mancano solo dal punto di vista del cinismo, ma nel secondo tempo trovano occasione di sbloccarsi e riescono a domare gli avversari, in modo da portare a casa il quinto successo consecutivo. Ora sul cammino dei nerazzurri si susseguono Palermo e Pescara: due partite ampiamente alla portata, nelle quali è vietato sbagliare. Aspettando il big match dello Juventus Stadium... CHIEVO 4,5: se esiste l'anti-materia, perché non dovrebbe esistere anche l'anti-calcio? Gli scaglieri, difatti, lo dimostrano tramite la pessima prestazione del 'Meazza': presentarsi a San Siro con una mentalità che punta al "non perdere" piuttosto che alla vittoria può definirsi indecente anche se il club in questione milita in Eccellenza. Se poi vi si aggiunge il fatto che, dopo aver trovato il gol dell'1-0, gli uomini di Maran abbiano continuato a difendere il vantaggio sulla linea di porta piuttosto che provare a fare la partita, si arriva alla conclusione che il k.o. finale sia stato ampiamente meritato. Come ogni anno, il Chievo parte bene, mette in ipoteca la salvezza ed una volta conquistata comincia a calare vistosamente. Società condotta benissimo in confronto alle potenzialità che aveva, ma guidata malissimo al cospetto delle potenzialità che ha. CAGLIARI 4 - 1 GENOA (Simeone, Borriello, Joao Pedro, Borriello, Rig. Farias) CAGLIARI 7,5: i tifosi sardi protestano contro la squadra e disertano in massa la Curva Sud del Sant'Elia. Giudicando questo genere di prove, però, è lecito pensare che il motivo di queste polemiche sia totalmente infondato: una squadra che è appena stata promossa in Serie A, potrebbe fare meglio di quanto stia facendo la squadra di Rastelli? I rossoblù giocano un calcio rapido, imprevedibile e concreto: elemento chiave per dominare sul Genoa e raggiungere quota 26 punti. Ora sono solo dodici le lunghezze che dividono i sardi dalla salvezza aritmetica. E c'è anche chi ha il coraggio di protestare... GENOA 4,5: i liguri risultano irriconoscibili. Dopo il gol del vantaggio - siglato dal solito Simeone - che premia l'ottimo avvio di gara della squadra di Juric, gli ospiti alzano bandiera bianca, mostrando la brutta faccia del Genoa visto nelle precedenti uscite stagionali. Emergono grandi lacune difensive, per una squadra che va ancora troppo in difficoltà al cospetto delle verticalizzazioni avversarie. Il Cagliari ne approfitta e dilaga, condannando i rossoblù alla seconda sconfitta consecutiva. Stavolta, tutt'altro che a testa alta... LAZIO 2 - 1 ATALANTA (Petagna, Milinković-Savić, Rig. Immobile) LAZIO 6,5: era ampiamente prevedibile che per i biancocelesti fosse stata una gara assai equilibrata (e difficile da risolvere). Difatti, la partita la sbloccano gli ospiti, sfruttando una dormita collettiva della difesa laziale. I ragazzi di Inzaghi, però, ripartono con umiltà, a testa bassa, credendo nella rimonta e riuscendo a concretizzarla con grinta, carattere e compattezza. Come, del resto, lo spirito di questa squadra ci ha da sempre abituati. ATALANTA 6,5: i bergamaschi escono sconfitti a testa alta dall'Olimpico. Gasperini conferma di aver trasmesso il giusto dna alla sua squadra: l'Atalanta gestisce la partita da grande squadra, non risultando praticamente mai in affanno, se non dal gol del 2-1 in poi, quando viene marcata una condizione fisica non ottimale dimostrata dall'Atalanta (reduce dal turno in Coppa Italia contro la Juve). Allo stesso tempo, però, i nerazzurri si portano in avanti e cercano fino all'ultimo il gol del pari. Privi di Gagliardini, ma gagliardi lo stesso. UDINESE 0 - 1 ROMA (Nainggolan) UDINESE 5,5: nella meravigliosa cornice del Dacia Arena i friulani non riescono a tornare alla vittoria (che manca da circa un mese), incappando nella seconda sconfitta consecutiva. Deludente la prova dei bianconeri, che regalano troppo spazio alla Roma in difesa e risultano poco lucidi in fase offensiva. Prestazione nel complesso insufficiente, anche se c'è da elogiare la squadra di Del Neri per l'eccellente condizione fisica: una potenziale arma in più, che non viene sfruttata a sufficienza... ROMA 6,5: i giallorossi, dopo il trionfo di Genova, espugnano anche il campo dell'Udinese, portandosi ad un solo punto di distanza dalla Juve capolista. I friulani soffrono notevolmente le verticalizzazioni dei giallorossi, che grazie a queste trovano le migliori palle gol dell'incontro. Uno splendido gol di Radja Nainggolan regala la vittoria alla squadra di Spalletti. Unica nota stonata il rigore fallito da Dzeko: non da lui. Tre punti indispensabili e fondamentali. NAPOLI 3 - 1 PESCARA (Tonelli, Hamsik, Mertens, Rig. Caprari) NAPOLI 6,5: nonostante le difficoltà messe in evidenza dai primi 45 minuti, la seconda frazione di gioco diventa pressoché un allenamento per i partenopei, che prendono le redini della gara con due gol arrivati nel giro di quattro minuti. Ancora una volta si rivela decisivo Tonelli, che sta rimpiazzando nel migliore dei modi l'assente Koulibaly. Vittoria alquanto necessaria per muovere la classifica: il tonfo della Juve in quel di Firenze permette ai ragazzi di Sarri di guadagnare tre punti dai bianconeri. Il campionato è ancora a metà strada e può succedere di tutto... PESCARA 6: gli abruzzesi escono a testa alta, collezionando la migliore prestazione stagionale. Nonostante la sconfitta, infatti, la squadra di Oddo ha il coraggio e l'onore di andare ad imporre il proprio gioco in uno stadio storico come il San Paolo, sfiorando addirittura di andare in vantaggio a fine primo tempo. Dopo l'uno-due micidiale dei padroni di casa, il Pescara non stenta a reagire e si porta in avanti, trovando un gol della bandiera che, tutto sommato, risulta meritato. SASSUOLO 4 - 1 PALERMO (Quaison, Matri, Ragusa, Matri, Politano) SASSUOLO 7: i neroverdi domano a dovere il Palermo allontanando (quasi) definitivamente lo spettro retrocessione. Prestazione eccezionale offerta dalla squadra di Eusebio Di Francesco, che vede rigenerati i due attaccanti Matri e Berardi, le vere sorprese di questo match, autori di una partita sopra le righe. Con il rientro del suo fuoriclasse, il Sassuolo torna a volare. PALERMO 3: tanto per cambiare, la difesa crolla a pezzi, la squadra crolla a pezzi, non c'è alcuno schema, alcuna indicazione, alcuna concentrazione. Questa squadra sembra essere sempre di più in situazioni catastrofiche. Vero che al momento quella di Zamparini sia la peggior gestione societaria in tutta Italia, emergono delle perplessità anche sul (presunto) lavoro svolto da Corini... FIORENTINA 2 - 1 JUVENTUS (Kalinic, Badelj, Higuaín) FIORENTINA 8: a Firenze nel corso della settimana antecedente alla gara non si è parlato d'altro. E la squadra di Sousa ha saputo soddisfare le grandi aspettative dei tifosi. I viola giocano un calcio attento ed ordinato, si rendono pericolosi in attacco ed intercettano a perfezione le linee di passaggio bianconere in modo da non permettere quasi mai agli avversari di proposti in avanti. La vittoria, alla fine, è ampiamente meritata. Frutto di un grande lavoro e di una partita giocata all'insegna dell'intensità e dinamicità. JUVENTUS 4,5: in casa i bianconeri sono impenetrabili (l'ultima squadra a fare punti allo Stadium è stata addirittura il Frosinone), ma se, su un totale di 10 trasferte, 4 vengono perse, si finisce per vanificare i grandi risultati ottenuti tra le mura amiche. Dopo le due sconfitte di San Siro ed il tonfo di Marassi, la Juve cade anche al 'Franchi' di Firenze, in seguito ad una prestazione opaca e priva di grandi spunti offensivi. Deludono quasi tutti, anche Capitan Buffon, che si lascia ingannare in occasione del gol di Badelj. Ma il responsabile principale resta Mister Allegri, colui che, dopo che la sua squadra abbia offerto la peggior prestazione stagionale, si rifugia colpevolizzando il direttore di gara (nonostante i sei minuti di recupero). Mentalità sbagliata che, da qui a breve, potrebbe manifestarsi anche in modo ancor più plateale... TORINO 2 - 2 MILAN (Belotti, Benassi, Bertolacci, Rig. Bacca) TORINO 6: un voto che fa media tra il 7 del primo tempo ed il 5 del secondo, emblema di una prestazione a due facce che, nonostante lanci segnali di incoraggiamento, allo stesso tempo lascia un briciolo di amarezza tra i tifosi granata. La squadra di Mihajlovic è autrice di una grande prima frazione di gioco, nella quale mette in luce tutti i suoi pregi. È la ripresa, però, ad evidenziare tutte le lacune dei piemontesi, anche e soprattutto sul piano psicologico. Più polli che "galli": per quanto ci si aspettava alla vigilia, è un punto guadagnato, ma per come si era messa, sono due punti persi... MILAN 6: questa squadra non molla mai e bisogna riconoscere a Montella il grande merito di aver saputo dare un'identità di gioco ai suoi ragazzi. L'approccio alla gara, però, è totalmente sbagliato, e lasciano discutere alcune scelte come l'esclusione di Kucka e la fiducia concessa a Calabria, autore di una prova disastrosa. In difesa c'è ancora qualche sbavatura di troppo e questo resta, finora, il grande limite del Milan... Andrea Pontone Twitter: @_AndreaPontone