15 Gennaio 2017, Fiorentina-Juventus 2-1. La partita che (forse) ha messo fine al 3-5-2 che tante gioie ha regalato ma che da punto di forza era diventato un limite dei bianconeri. Nella gara successiva con la Lazio Allegri a sorpresa manda in campo tutti i suoi "Big" varando un 4-2-3-1 che in fase difensiva diventa un 4-4-2, con Cuadrado e Mandzukic che si allineano ai centrocampisti. È soprattutto il lavoro del croato a permettere alla Juve di supportare questo schieramento a prima vista giudicato da tutti troppo spregiudicato. La Juve vola in campionato e in Champions. Finirà con l'essere Campione d'Italia per la sesta volta consecutiva,vince la terza Coppa Italia di fila e perde la finale di Champions contro il Real Madrid.

Ma facciamo un passo indietro.

Appena arrivato alla Juve, Allegri decide, saggiamente, di non toccare un ingranaggio rodato e vincente (almeno in Italia). Ma in Champions la squadra sembra ancora patire una sorta mal d'Europa, l'eliminazione ai gironi dell'anno prima si fa sentire, ed ecco la prima svolta tattica del livornese. Si passa alla difesa a 4. Si prende un bel rischio, mostrando coraggio, ma è una scelta che paga. La Juve vince lo Scudetto, la Coppa Italia e arriva in finale di Champions.

L'anno successivo si devono fronteggiare i pesanti addii di Pirlo, Vidal e Tevez. Allegri riparte da dove aveva finito,ma la squadra stenta soprattutto in campionato accumulando un ritardo importante dall'Inter e dalla Roma. Seconda svolta tattica, ritorno alla difesa a 3 e alla BBC. La squadra riprende a macinare punti, vittoria dopo vittoria torna ad essere il carro armato che conoscevamo. A fine anno sarà di nuovo Campione d'Italia al termine di una rimonta impensabile e porta a casa la seconda Coppa Italia consecutiva. 

Nella sua terza stagione in bianconero, Allegri, come sempre riparte da dove aveva lasciato. 3-5-2 appunto. Ma l'addio di Pogba risulta più pesante del previsto. Il mancato arrivo di un centrocampista di livello europeo e le difficoltà di Pjanic nel ruolo di interno,e anche di regista davanti alla difesa, fa scattare qualcosa in Allegri che da vita alla terza svolta tattica in 3 anni, come descritto sopra. 

Contro la Lazio, in Supercoppa Italiana abbiamo visto una squadra molle, sfilacciata tra i reparti. 

Bisogna dire che siamo ad agosto e spesso queste prime uscite sono ingannevoli, anche quelle condite da vittorie. Ma se nelle scorse stagioni si è dovuto sopperire a partenze importanti che hanno creato vuoti a livello tattico, quest'anno il mercato è stato portato avanti proprio in funzione dello schieramento utilizzato nella passata stagione, con gli arrivi di diversi giocatori d'attaccco, intercambiabili, e che possono occupare più o meno tutti i ruoli offensivi. Manca ancora qualcosa, questo sì. Se con De Sciglio e Lich, gioca Barzagli a destra è probabile che in quel ruolo arrivi qualcuno. Un centrocampista sicuramente e poi forse Keita. 

Insomma dalla Lazio alla Lazio dovremo aspettarci l'ennesima rivoluzione tattica? O si riuscirà a dare continuità al modulo "5 stelle", anche appunto, in funzione di un mercato condotto per quello? 

Angelo