Il calcio è il primo sport del nostro Paese, il calcio ha il compito anche di veicolare principi e valori importanti, che spesso si perdono nella retorica che non scalfisce nessuno se non l'apparenza e la coscienza di qualche potente, niente di più.

Il 25 gennaio 2018 saranno esattamente due anni da quel maledetto tardo pomeriggio, quando Giulio, al Cairo, verrà sequestrato, per poi essere barbaramente massacrato e fatto rinvenire il suo corpo solo il 3 febbraio 2016 sulla strada.

Due anni di menzogne, sofferenze, umiliazioni, torti, depistaggi, dove è accaduto di tutto e di più. L'Italia in parte si è arresa all'Egitto, ai 5 miliardi di euro di affari, ad interessi reputati maggiori rispetto alla dignità, alla verità e giustizia rispedendo in Egitto l'ambasciatore dopo il ritiro avvenuto per "consultazioni". Da quel momento è come se nulla fosse accaduto.

Ma l'Italia che ha detto no a questa indecenza è enorme, ogni giorno, da due anni, si condividono messaggi in ogni ovunque, si è determinata una solidarietà planetaria pazzesca, mai si era verificata prima una cosa di tale portata così enorme nella stessa misura che è accaduta per Giulio. E quando si parla di Giulio si parla di tutti i Giulio e le Giulia di tutto il mondo, a partire dall'Egitto dei desaparecidos.

Il 25 gennaio saranno due anni da quel tremendo buio e nero pomeriggio egiziano che ha segnato per sempre la storia di tante persone e della sua splendida famiglia.

Il calcio ha il dovere di aderire alla campagna #dueannisenzaGiulio

Nessuna retorica, ma tanta e viva solidarietà che dovrà far capire che l'Italia vera non ha ceduto all'Egitto ed alle sue menzogne od ai suoi danari.

Il campionato ritornerà il 21 gennaio, a ridosso di quella data, il 24 gennaio ci saranno anche dei recuperi, le occasioni per aderire ci sono...