Anche in questa edizione la Fa Cup sta dando prova di essere la competizione più spettacolare e affascinante del mondo, soprattutto perché la sorpresa è sempre dietro l'angolo. Afc Fylde vs Wigan Athtletic sarebbe dovuta essere una sfida impari e scontata in favore degli ospiti, non tanto per la differente cifra tecnica dei ventidue in campo o per le due categorie di differenza che separano queste compagini, quanto per un peso specifico in termini di storia evidentemente sbilanciato verso i "Latics".
Nel maggio del 2013, mentre il capitano del Wigan stava alzando al cielo la Fa Cup dopo aver battuto lo strafavorito Manchester City, l'Afc Fylde perdeva la semifinale play-off della Northern Premier League Premier Division, settimo livello dell'intricata piramide calcistica inglese. Qualora questa differenza non fosse abbastanza, si potrebbe andare ancora a ritroso nel tempo, analizzando le ragioni che hanno portato un minuscolo club come il Fylde dalle "Counties Leagues" - equivalenti, fatte le debite proporzioni, con la Seconda e Terza Categoria italiane - a crescere a dismisura fino a raggiungere le porte del calcio che conta, la Football League, il professionismo. 

In primo luogo bisogna fare un nome ed un cognome: David Haythornthwaite, uomo d'affari di Blackpool ed imprenditore di lavorati industriali. Ecco, Blackpool. Questa città costiera, a pochi chilometri da Wesham (la città che oggi ospite il Fylde), è sede di una squadra di calcio da decenni habitué della Football League, ed ai suoi tifosi mai sarebbe potuto passare per la mente di dover fare i conti con dei "vicini" così agguerriti e affamati di successi. Il presidente del Fylde, prima di mettere mano al portafogli per acquistare i "The coasters", ha fatto due tentativi per comperare le azioni del Blackpool, di cui è supporter sfegatato (lo dimostra il fatto che ha chiamato la sua azienda "Tangerine Holdings").
Tentativi falliti, soprattutto a causa della reticenza da parte del concilio cittadino nel fidarsi di un imprenditore le cui finanze - almeno all'epoca dei fatti - non erano così solide come invece lo sono oggi. Sì, perché, tra l'acquisto del piccolo Fylde e la ricostruzione del fatiscente stadio (un eufemismo) da 500 posti adiacente lo storico pub "Kellamergh", il signor Haythornthwhite ha speso cifre folli, stimabili in decine di migliaia di sterline, cosa che ha letteralmente fatto imbestialire la moglie: ma questa è materia gossippara, la quale non ci appartiene. 

Haythornthwhite, in secondo luogo, ha fatto centro acquistando le prestazioni sportive di Danny Rowe, vero e proprio cannoniere come non se n'erano mai visti da queste parti. Allevato alla corte di Sir Alex Ferguson - insieme ad altri che hanno fatto già strada come Cleverley e Drinkwater - e compagno di un vero Jamie Vardy al Fletwood Town (senza tuttavia essere mai riuscito ad esordire tra i professionisti) il classe '90 ha lasciato tutti a bocca aperta grazie a numeri "monstre": 126 gol in 96 apparizioni ufficiali nelle 4 stagioni a Wesham. Numeri paurosi.

Altro tassello fondamentale nel mirabile mosaico costruito da Haythornthwhite è quello rappresentato dallo stadio di casa. Nel 2008 sono partiti i lavori per la costruzione del "Mill Farm", gioiellino da 6 mila posti quasi tutti a sedere (cosa non indifferente nel calcio dilettantistico inglese), vero e proprio "multimpianto" di ultima generazione, dotato di tutti i comfort che mancherebbero persino nella nostra Serie A: ristoranti da 80 coperti, caffè da 40, negozi per tutti i gusti, club shop, luoghi d'intrattenimento. Qualcosa insomma che in Italia stanno facendo da anni fatica a portare a termine nei club professionistici, figurarsi tra i dilettanti dove stadi così sarebbero pura utopia. Ma non per un club ambizioso e ben strutturato finanziariamente come l'Afc Fylde, che è riuscito a scalare la piramide calcistica inglese centrando la sbalorditiva cifra di cinque promozioni in sole dieci stagioni, che gli hanno permesso di abbandonare le sabbie mobili delle West Lancashire Countries Leagues e raggiungere quest'anno la Conference National League, grossomodo la nostra Serie D. ​​​​​​Questo periodo di successi potrebbe sembrare casuale, ma non è così: nel 2007, quando il Kirkham&Wesham - denominazione del club prima del cambio in Afc Fylde nel 2012 - veleggiava ancora in categorie astruse, nell'annuale "General Meeting", presieduto da Haythornthwhite in persona, è stato deciso un piano quindicinale di crescita della società, che sarebbe dovuta arrivare entro il 2017 in Conference National (obiettivo centrato), prefissandosi il raggiungimento entro il 2022 della Football League, obiettivo quest'ultimo tutt'altro che irraggiungibile visto i buoni risultati che sta conseguendo la squadra. Si sono moltiplicati così gli slogan da parte della società: uno di questi, "2022 - One More Step", é comparso sulle magliette del Fylde nelle feste-promozione in National League North del 2013/2014 e in National Conference dell'anno passato. Slogan che hanno tuttavia fatto storcere il naso a più di un sostenitore dei "Costerers", timorosi di divenire oggetto di scherno da parte dei tifosi delle altre squadre qualora l'obiettivo-2022 non venga centrato in tempo.
Ma non c'è d'aver paura, perché i risultati stanno altresì dimostrando la solidità del progetto e l'organizzazione gestionale da vero team professionista. Risultati come quello di sabato contro il Wigan, un 1-1 che, sebbene rimandi il discorso qualificazione nel Replay a campi invertiti della prossima settimana, ha dimostrato ancora una volta che dalle parti di Wesham fanno sul serio.