Oggi, 2 gennaio 2018, ricorre una data tristemente affissa nella memoria della Scozia calcistica, difatti, 47 anni fa, ossia il 2 gennaio del 1971 a Glasgow, il calcio si è trasformato da esibizione sportiva di passione ed entusiasmo a spietato mietitore di vite umane, scegliendo come teatro per la tragica ricorrenza l’Ibrox Stadium della più grande città scozzese, oggi moderno impianto sportivo tra i 25 classificati dalla Uefa a 5 stelle, allora fatiscente struttura con necessarie ed ignorate migliorie che costarono la vita a 66 persone, molte dei quali bambini.

Il dramma fece seguito ad una precedente catastrofe nel medesimo stadio datata 1902, durante un match tra Scozia e Inghilterra in cui la Western Tribune Stand di recente costruzione non seppe reggere alla forte pioggia che in quei giorni si riversò sulle Lowlands scozzesi, considerando che la suddetta tribuna era stata costruita con terrazzamenti in legno supportati da semplici travi in acciaio e, solo successivamente alla tragedia, rinforzate con il cemento armato, 25 morti e più di 300 feriti vennero rinvenuti dopo il crollo e la conseguente caduta di oltre 12 metri. 

Quel 2 gennaio 1971 si giocava la madre di tutte le partite del campionato scozzese: l’acceso derby tra Celtic e Rangers, reso ancora più caldo se si considera che in quel decennio lo stesso campionato rappresentava un dominio assoluto per il Celtic e, i Rangers non trionfavano dalla stagione 1963/64, quella che da noi è la stracittadina , in Scozia, è la Old Firm. Una partita che, sul piano tecnico, si rivela ben più deludente di quello che ci si può aspettare, all’88’ il risultato è infatti ancora inchiodato sullo 0-0 ma all’89’ Jimmy Johnstone sblocca il risultato mandando in estasi i supporters dei Bhoys

I tifosi dei Rangers iniziano ad abbandonare lo stadio delusi per l’ennesimo successo che sta maturando a favore degli odiati rivali ma, la delusione, sta per diventare paura e terrore: il flusso di tifosi uscenti dall’impianto iniziò a creare un forte raggruppamento di persone sulla scalinata 13, in quei minuti a tempo praticamente scaduto il centravanti dei Rangers Colin Stein riagguanta il match siglando il pareggio dell’1-1 ma non c’è gioia in quel finale al cardiopalma perché il dramma si sta già consumando.

Dopo accurate inchieste che avevano ipotizzato la creazione di un’eccessiva calca a causa del pareggio, si scoprì che in quei minuti era già stato innescato un effetto domino tra le persone accumulate sulla scalinata probabilmente dalla caduta di un bambino dalle spalle del padre che causò la drammatica morte di 66 persone, la maggior parte di essi per asfissia e il ferimento di oltre 200 supporters

Il fatto sconvolse la Scozia ed il resto dell’opinione calcistica europea, dopo appena 24 ore venne istituita una commissione che si occupò celermente del restyling dello stadio individuando come modello di ispirazione il Signal Iduna Park di Dortmund rendendolo oggi, come citato poc’anzi, uno stadio ultra moderno a 5 stelle.

Una triste ricorrenza che non lascia altro che malinconia in particolare per la giovanissima età di moltissime vittime che volevano solo vivere una giornata di sport e hanno incontrato la morte.