Dal 15 marzo e per diversi mesi ci sarà un ricco programma con il quale si celebrerà quella che viene definita come la lunga storia della FIGC.

Una storia iniziata il 15 marzo del 1898, 30 anni dopo circa l'Unità d'Italia. In quel 15 marzo fu costituito il Comitato che il 26 marzo a Torino darà vita alla Federazione Italiana Giuoco Calcio.
120 anni di orgoglio, sofferenze e decadenza, come quella massima di questo 2018. Anno dai tanti centenari, dalle tante candeline, da quelle dell'Inter a quelle della Triestina, alla fine della prima guerra mondiale. Cent'anni di eventi, oltre cent'anni di calcio, ma dopo 60 anni l'Italia viene sbattuta fuori dai mondiali e con una federazione spaccata, debole come non mai e senza alcuna effettiva progettualità per dare quel segnale di vita che merita il Paese, merita il calcio, meritano gli oltre 1 milione e 300 mila tesserati,  le 70 mila squadre e quasi 600 mila gare ufficiali  che vengono disputate l’anno (il 65% di queste sono giovanili).

Cifre pazzesche, fenomenali, in un calcio difficile, complicato ed in crisi.

120 anni di FIGC, compleanno peggiore forse non poteva essere festeggiato in questo periodo, magari soffiando le 120 candeline forse qualche desiderio verrà realizzato, come quello  di far sparire dalla sfera calcistica tutti coloro che hanno distrutto il nostro calcio e che sono ancora lì a dettare la loro meschina legge.
Ascolteremo tanta retorica in questi mesi, tante lodi verso la FIGC, lodi che avranno l'effetto, dopo quello "morfina" del campionato, di tenere a bada la rabbia degli italiani, di far dimenticare la figuraccia apocalittica ed epocale che abbiamo fatto, perché tutti dicono che quando inizieranno i mondiali si capirà cosa significherà non avere l'Italia nella competizione calcistica più importante del mondo.