Sulla carta, al momento della prima lettura del girone di Europa League, tutti avranno pensato che la gara più impegnativa sarebbe stata quella contro il Southampton, mentre le altre due squadre, con tutto il rispetto possibile, sarebbero solo servite da sparring partners. E invece, tutto si è ribaltato per i nerazzurri, che perdono contro i potenziali "cuscinetti" e battono l'unica che poteva creare qualche problema. E ne ha creato, ne ha creato eccome. Nel primo tempo, l'Inter sta parecchio sotto, sembra di rivedere la solita Inter timorosa di questa edizione di coppa: rinunciataria, e da quella sensazione che il gol per la squadra avversaria possa arrivare da un momento all'altro. E paradossalmente, non è che i giocatori stessero giocando malissimo, ma di fatto non sembra che possano tirare fuori il guizzo vincente. Nel secondo tempo invece non accade chissà che metamorfosi, ma molto più banalmente Santon, dopo una sgroppata sulla fascia sinistra, butta al centro un rasoterra che Icardi non coglie ma Candreva si, e così quest'ultimo realizza con un bel tiro secco all'incrocio dei pali. Dopo l'uno a zero la squadra sembra avere un sussulto, ma viene ben presto schiacciata nuovamente, e senza Handanovic oggi staremmo parlando di un'altra partita. Tipo quelle contro l'Hapoel o lo Sparta Praga.

E quando Brozovic si fa espellere per doppia ammonizione, i brutti pensieri iniziano ad affiorare con maggiore veemenza. De Boer cerca di correre ai ripari, ma lo fa in un modo che, a dirla tutta, ha spiazzato non poco tutti, inizialmente: fuori Candreva, esterno destro d'attacco, e dentro Ansaldi, terzino sinistro. Quando in campo ancora vi sono ancora sia Nagatomo che Santon. Ma serve per fornire maggiore copertura, seguendo il vecchio adagio "più che la fame potè il digiuno". E dopo un ultimo brivido per via del tiro da fuori di Ward-Prowse, si può tirare un bel sospiro di sollievo, ma la sensazione è di insoddisfazione in ogni caso, al di là dei tre pesantissimi punti.

Va detto, quando Handanovic è in forma, non c'è santo che tenga, la palla non entra. Tre interventi decisivi, di cui uno devastante sul colpo a botta sicura di Austin. Quando invece si mette a caccia di farfalle in mezzo all'area di rigore come nella sfida col Cagliari un pò meno, ma ormai si è capito, Handanovic è così. Bisogna solo sperare sia in giornata. Candreva dopo i tre assist in campionato, decide una partita importantissima come questa con un tiro in porta francamente imparabile. Voleva segnare il primo gol da tempo, e finalmente ce l'ha fatta, anche se dice di preferire fornire assist ai compagni. Basta che non faccia come nella partita contro il Cagliari però. Un altro positivo, al di là degli assist, è stato Miranda, che oggi ha dato tantissimo in termini difensivi, per compensare agli errori di Murillo, le cui mancanze di concentrazione iniziano seriamente a preoccupare. Nagatomo, per non brillando particolarmente in fase offensiva, ha salvato due gol levandoli dalla porta. Personalmente avrei schierato Ansaldi dal primo minuto, ma quando un giocatore fa una cosa buona, anzi, due in questo caso, bisogna dargliene merito. Arigato gozaimasu, Nagatomo-san. Santon oggi, anzichè fare i primi quarantacinque minuti buoini e i restanti quarantacinque sottotono, ha fatto l'esatto contrario, partenza lenta e con qualche imprecisione sino al crescendo che lo ha portato all'assist.

Il caso Brozovic merita un discorso a parte. E' rimasto fuori circa un mese, a seguito del confronto con De Boer, quindi per lui era un appuntamento importante. E che, va detto, non lo ha visto neppure sfigurare: la grinta c'è stata, l'impegno pure. Ma alla fine della fiera, lascia la squadra in dieci per via di un fallo tanto ingenuo quanto stupido. Ed è una debolezza in cui Marcelo casca spesso, nonostante sia un giocatore ormai di esperienza, a livello europeo ed internazionale per via dei successi con la Croazia, persiste con il compiere falli di una irruenza spesso immotivata. Deve crescere ancora, ed anche in fretta, perchè il pubblico mugugna di già. Se non ci sono stati ancora processi, è perchè si è vinto, ma la pazienza i tifosi con lui stanno davvero iniziando a perderla.

E a proposito di tifosi, come non citare i veri depositari del tifo, i signori del calcio, arrivati per protesta in ritardo alla partita. Protesta nei confronti degli altri tifosi, come recita lo striscione di oggi "Interista da tastiera, sei a casa anche stasera?". Senza contare che gli interisti non si trovano tutti a Milano, dopo il caos che hanno scatenato nella scorsa partita, a questo punto meglio stare a casa che tifare contro la propria squadra. Allo stadio vadano i tifosi che vogliono tifare l'Inter, non quelli che mettono al primo posto il proprio narcisistico ego. Ma sinchè continueranno a permetter loro di prendersi la parte grande, se la prenderanno a vita. Come sempre. E come purtroppo sempre sarà.

L'unico che davvero sta respirando ampie boccate di aria fresca, che sa di salvezza, è De Boer, che oggi era chiamato solo a vincere, e ha risposto presente. Sarà vera gloria, come Santon ed Eder iniziando a preannunciare? Ai posteri l'ardua sentenza. Resta il fatto che questa Inter non da proprio l'idea di essere una squadra formata. E' proprio l'idea stessa di squadra che manca, di gruppo coeso ed unito, di cinismo e così via discorrendo. Ma adesso che il campionato sta iniziando ad entrare nel vivo, i passi falsi devono cessare. Neanche le vittorie ormai tranquillizzano più. E visto che questi discorsi li si faceva quando c'era Mancini, si spera solo che non si riprenda con le brutte abitudini dell'anno scorso.