Come dire, una squadra con il portiere da una parte e la palla dall'altra, ma in questo caso dall'altra parte c'era Riccardo Montolivo, giocatore ripudiato da tutti i tifosi rossoneri e canzonato dal resto d'Italia: lui è il capitano che è stato sollevato dall'incarico per dare la fascia a Leonardo Bonucci, che non ha fatto niente per meritarsela.
Lui resta zitto, va in panchina e accetta di buon grado anche di vedersi tutti e novanta minuti seduto, sia d'estate sia d'inverno. Non solleva mai un putiferio, visto che potrebbe farlo eccome, essendo uno o il giocatore con piu' anni di Milan alle spalle nel confronto con altri giocatori, ma non lo fa, visto che il suo carattere tenue lo porta ad accettare di tutto, anche gli attacchi gratuiti dei tifosi.

Montolivo, vorrei ricordarlo a molti che nemmeno sanno chi era prima di arrivare a Milano, era un centrocampista utilizzato da trequartista dietro le punte a Firenze, uno dei piu' promettenti giovani che si e' fatto il cosiddetto fondello per arrivare dov'era, infatti molti club italiani e stranieri fecero un'asta che il Milan berlusconiano di aggiudicò a costo zero. Arrivato al Milan, Riccardo Montolivo conferma la sua potenzialità, quella di saper girare e lanciare la palla, un po' Pirlo un po' Marchisio, un giocatore che merita rispetto.
Poi passa il tempo e Montolivo e' sempre piu' un giocatore importante, ma dietro l'angolo arriva l'infortunio che gli cambierà la vita. Infatti Montolivo va in Nazionale, e' nella lista di 30 calciatori pre-convocati in vista del Mondiale 2014, il 31 maggio 2014, durante l'amichevole contro l'Irlanda (0-0), si frattura la tibia sinistra a seguito di un contrasto con Alex Pearce e perde la possibilità di giocare la manifestazione.

Rientra in campo, ma c'e' qualcosa che non va, non e' piu' lo stesso giocatore, ma aspettare e' d'obbligo, cosi' quel capitano che aveva ereditato la fascia tre anni prima da Massimo Ambrosini, arriva ad essere un peso, tutti lo attaccano "Mortovivo" e "Giocatore senza p..." oppure: "Come fanno a far giocare quel morto che cammina", ma lui dopo aver apertamente risposto con garbata eleganza a tutti questi furboni da tastiera, torna a fare il suo lavoro, panchine su panchine, mai una dichiarazione fuori posto, anzi, in silenzio esce dai radar di chi lo aveva stimato fino al momento dell'infortunio, Montella lo tiene fuori, la società, in accordo con il tecnico, sradica la fascia di capitano a Montolivo e la mette sul braccio di Bonucci appena arrivato, visto che anche molti tifosi non voglio essere piu' rappresentati da un giocatore che a loro avviso era troppo molle per essere capitano (senza sapere se negli spogliatoi Montolivo era quel timido che si vedeva in campo e in alcune interviste), ma che gli frega, basta togliergli la fascia, messo alla gogna arriva anche a sentirsi dire: "Cacciatelo via, questo non e' da Milan", oppure: "Rovina l'immagine se lo mettete a presentare le maglie nuove".

Ma arriva un ex sulla panchina, quel Ringhio Gattuso che conosce molto bene quel ragazzo oramai uomo d'esperienza, conosce le sue sofferenze, conosce quel periodo in cui Montolivo era infortunato, sicuramente in quel tempo lo avrà aiutato a non buttarsi giù con il suo fare sempre cosi' animale, ma che rende alla lunga.
Rino non sente nessuno, infatti gli avrà detto in allenamento: "Riccardo, domenica sarai titolare", con grande stupore di tutti. "Non m'interessa di quello che dice la gente, anzi non me ne frega un c... ", cosi' Montolivo scende in campo con il Bologna e salva il risultato, visto che sul tiro di Destro c'e' lui a difendere la porta del Milan con Donnarumma in posizione opposta.

Adesso quel ragazzo fragile ha salito un gradino, già, perché solo chi cade così in basso può capire cosa significa salire quel dannato gradino, visto che da quello piu' alto appena arrivato si e' visto pian piano togliere tutte le certezze nel giro di tre anni, anzi, da giocatore simbolo a reietto, e se c'erano anche i boia sarebbe stato messo alla gogna con il popolo rossonero a chiedere la testa.
Forza Riccardo, chi è sportivo è con te.